lunedì 28 gennaio 2008

CARATTERISTICHE E STRUTTURA DEI LEGNI

A seconda dell'albero da cui vengono ottenuti, si distinguono legni forti e duri, legni dolci, legni fini e duri: legni forti e duri sono, ad esempio, quelli di quercia, abete, frassino, platano; legni dolci sono pioppo, castagno, betulla; sono invece legni fini e duri noce, ciliegio, olivo, ebano, palissandro, mogano, teak. I tessuti duri presentano condotti lunghi e continui lungo il tronco; al contrario, in quelli dolci, i fluidi vengono trasportati da cellula a cellula. Molti legni teneri hanno i vasi conduttori della resina che corrono paralleli alla venatura.
Il grado di durezza considerato nella classificazione commerciale prescinde da quella botanica, tanto che molti legni teneri sono in realtà più duri di alcuni classificati come duri.
I nodi sono zone del tronco in cui si è sviluppato l'inizio di un ramo. Quando il legno viene segato, il nodo risulta evidente e si presenta come un'irregolarità circolare nella struttura della venatura. Se un'asse proviene da un taglio centrale, dove inizia il ramo, i cerchi sono continui con la venatura del legno e formano un cosiddetto nodo di crescita; verso la superficie esterna, dove la struttura dei condotti del tronco è cresciuta attorno al ramo, si produce invece un nodo chiuso.
Durante la stagionatura delle assi, i nodi si restringono più velocemente del resto del legno, per cui un nodo chiuso può staccarsi dall'asse, e lasciare un buco. Un nodo di crescita non può staccarsi, ma il legno circostante si deforma per il restringimento diseguale, e l'asse può comunque risultare difettosa. Le irregolarità circolari sono elementi di solito non desiderabili dal punto di vista estetico, a prescindere dal loro effetto sulla resistenza del legno. Tuttavia, in alcuni casi, ad esempio nel rivestimento di interni, alcuni legni nodosi come il pino e l'abete sono apprezzati per il particolare disegno formato dai nodi sulla venatura.
L'aspetto del legno costituisce una delle proprietà più importanti quando viene utilizzato per fabbricare mobili o rivestimenti. Alcuni legni, come il noce, hanno lunghe venature parallele che, combinate con il bel colore e l'elevata durezza, li rendono ideali per l'impiallacciatura. Le irregolarità della venatura possono formare disegni piacevoli e il legno può essere tagliato in modo da ottenere effetti particolari.
Stagionatura: una volta tagliato, il legno perde velocemente circa il 30% di acqua presente nelle cavità cellulari. Successivamente il legno continuerà, ma più lentamente a perdere acqua, fino a raggiungere l'equilibrio con l'ambiente circa il 17% - 23% di umidità. Per ottenere questo, le assi devono essere stagionate o essiccate. Il metodo naturale è quello che garantisce in futuro una maggiore stabilità. La stagionatura naturale la si ottiene accatastando le assi una sull'altra frapponendo dei listelli al fine di permettere la circolazione dell'aria. Poiché per raggiungere i risultati voluti sarebbe necessario molto tempo ( non inferiore all'anno con climi favorevoli) , si fa ricorso a essiccazioni artificiali in appositi ambienti (essiccatoi) che sono veri e propri forni con umidità e calore controllati. Bisogna tener presente che il legno regolerà continuamente la sua umidità con quella dell'aria circostante; se viene portato in un ambiente chiuso e dotato di riscaldamento centrale, il suo contenuto di umidità diminuirà lentamente fino a circa il 10%, provocando ovviamente un maggior restringimento.

Nessun commento: